L'emozione del nostro primo incontro Padrone Massimo(I.Parte)
09/01/2013
Ecco,lo sapevo, l'influenza ha colpito pure a me, e tra 2 giorni devo partire per incontrare mio Padrone. Appena sveglia ho sentito un bruciore al petto, non avevo neanche la forza di alzarmi, tremavo dal freddo....ci manca solo che mi viene la febbre!!!
Mi sono fatta coraggio, il lavoro chiama....una prima tappa in farmacia...il farmacista mi ha consigliato Zerinol. Prendo raramente farmaci, ma questa era un emergenza!!!
Come al solito scrivo un SMS a mio Padrone Massimo, per comunicare il mio stato d'animo e fisico in questo caso"Stai al caldo" mi rispose....ma purtroppo, il mio lavoro non me lo permette.
10.01.2013
"Come stai piccola" Il mio Padrone premuroso...."Grazie Padrone Massimo.Sto un po meglio. Domani mi consegnerò nelle Sue mani Padrone" "Brava" "Totalmente,incondizionatamente....sottomette tutti i miei sensi Padrone"
In verità sarei partita anche con la febbre....quando mi metto in testa una cosa, non c'è niente e nessuno che possa impedirmi !!!
11.01.2013
E' arrivato, il giorno tanto atteso....è come sempre non va mai nulla per il verso giusto!!! Il volo era per le 16:30 h e sono stata a lavorare fino alle ore 12h. Dovevo ancora farmi la doccia, depilazione, trucco.....Arrivata a casa dai miei, non ho neanche pranzato, mi sono infilata subito in bagno. Peeling ai sali minerali, ho massaggiato il mio corpo con questo intruglio a base di burro di karitè, e sotto la doccia l'acqua era gelida....ecco, quello che ci voleva per la mia influenza. Miei genitori anziani come al solito hanno spento invollontariamente il scaldabagno...mah!!! Ci mancava pure questa...insomma l'acqua calda non arrivava...è mi sono sciacquata con l'acqua fredda...ma mi sentivo ancora il sale addosso....e mi dovevo presentare al mio Padrone cosi...!!!!
Mio adorato Padrone, come ho visto dopo mi aveva chiamato già 2 volte, ma li non ho campo...chi sa, forse pensava che non sarei venuta più.
Dispongo i bagagli in auto, dovevo preparare ancora il bagaglio a mano...non ho avuto tempo neanche per questo.Erano già le ore 14h...e per arrivare al aeroporto ci volevano 2 ore. Per prima cosa ho chiamato mio Padrone...la sua voce mi dona tanta serenità..."Buongiorno Padrone Massimo, sono partita adesso" Ti mando dei SMS, ke dovrai seguire" Adesso non le posso leggere Padrone"Lo farai appena poi schiava" Si Padrone, a dopo."
Ho corso come non mai per non perdere il volo. Sono arrivata al aeroporto alle 16h...ho sistemato i bagagli perché la valigia mi sembrava troppo pesante.
Finalmente sono arrivata al check in....stravolta come sempre....per il bording avevano già chiamato il volo....sono arrivata appena in tempo.
E mentre facevo la fila ho letto gli ordini di mio Padrone Massimo.
"Indosserai le zeppe aperti, senza calze, collare, jeans e camicetta bianca senza intimo" Mi attenderai li dove ti ho indicato, in piedi e con testa bassa" "Si Padrone Massimo"
Finalmente il decollo....stavo seduta al finestrino e vedo il sole che sta tramontando....e mentre spicco il volo fisso il sole....chiudo l'occhi...una sensazione di benessere mi assale...
sto volando verso il mio Sole....
sto volando da Lei Padrone Massimo♥
Sono poche e rare le anime assonanti, e solo
chi ne ha l'essenza, lo percepisce! (M.V.)
L'emozione del nostro primo incontro Padrone
Massimo
II. Parte
11/01/2013
Decollo a Genova....
Ero cosi come mio Padrone mi aveva ordinato.
Jeans stretti neri, sandali con la zeppa e senza calze, camicetta bianca
sbottonata, giacca nera, senza intimo e il collare che ornava il mio collo
nudo.
Non ho avuto neanche il tempo di sistemarmi,
senza trucco….e sentivo ancora quel sale del peeling addosso. E questo mi
faceva sentire al disaggio, più di andare in giro nel pieno del inverno con i
sandali aperti e senza calze.
Telefonai al mio Padrone…solo il suono della
sua voce mi penetra e mi fa tremare come una foglia. Avevo in mente tutte le
indicazioni che mi aveva dato.
Il volabus era già pronto in partenza. Non ho avuto neanche il tempo di
comprare i sigaretti.
Stavamo a 3 Gradi, io che sono sempre freddolosa, con addosso quasi
niente…stranamente non avevo freddo. L’adrenalina stava a mille, il sangue mi
ribolliva e sentivo il mio cuore battere al impazzita.
Ero emozionatissima….chi sa come sarebbe stato
mio Padrone….non l’avevo visto neanche in foto…è questo mi intrigava molto.
Il volabus mi porto a destinazione. Telefonai nuovamente a mio Padrone, li
chiesi il permesso di comprare le gomme visto che mi dovevo spostare e che l’avrei
atteso davanti al chiosco.
Mi sono messa ad aspettarlo, in piedi e con la testa bassa. Non vedo niente
tranne che le scarpe che mi passavano davanti. Lui mi chiamo nuovamente ”Dove
sei schiava, non ti vedo” La solita cagnetta disubbidiente, lui mi aveva detto
di aspettare alla fermata. L’attesa aveva una fini e finalmente vidi fermarsi
un paio di scarpe nere molto eleganti davanti a me…”Eccoti schiava” sorrisi
”Buonasera Padrone Massimo” tenevo ancora lo sguardo basso…senti il suo braccio
forte stringersi intorno al collo che mi tirava a se…”Adesso poi guardarmi
schiava” Timidamente e lentamente alzai lo sguardo…e vidi un viso solare e due
occhi blu che brillavano di gioia….è un bel uomo mio Padrone
”Tieni questi sono
per te….come dal nulla mi trovai davanti un mazzo di nove rose rosse. Non
riuscivo a dire una parola, ero travolta dalla felicità. Raramente un uomo mi
aveva regalato dei fiori al primo date….e poi da schiava non me lo sarei
aspettata veramente. A stento dissi un “Grazie Padrone Massimo”

Conosco bene il linguaggio delle rose nel BDSM….tuffai il mio viso in essi,
inebriandomi del loro profumo e lasciandomi accarezzare il viso dai petali
vellutati…consapevole che ben presto avrei sentito anche le spine…spine di
dolce passione del mio Padrone.
Vieni, che ti porto in Hotel, non vedo l’ora di frustarti piccola
Avrà letto mio pensiero.
“Ho la frusta in valigia Padrone”
Lui sorrise…
”No, userò la mia cinghia di
coccodrillo”
Presto il suo marchio avrebbe pulsato sulla mia pelle…la mia pelle con ancora
tutto quel sale addosso
” Ma prima con il Suo permesso vorrei fare la doccia
Padrone”, e mentre camminavamo gli raccontai la mia disavventura con la doccia
fredda. Lui rideva e mi stringeva sempre più forte a se.
“Non sei contenta del
tuo Padrone schiava”
“Si Padrone tanto” “Allora perché non mi abbracci anche
Tu” “Sono molto riservata Padrone Massimo e poi senza il Suo permesso non
oserei mai” “Brava. Sei dolcissima…mi potrai abbracciare ogni volta che lo
desideri schiava”
“Grazie Padrone” Cosi andammo abbracciati per le vie di Genova
Antica come due fidanzati.
E mentre scrivo penso che l’ultima volta che sono andata abbracciata con
un uomo è stato con mio Ex-marito nei primi tempi del nostro matrimonio…più di
trenta anni fa.
Mentre camminavamo mi fece mille domande ed
io rispondevo sinceramente.
Il suo passo era molto veloce e io con i tacchi facevo fatica a stargli dietro,
il suo braccio intorno a me mi scaldava e mi teneva stretta.
Sembravo una cagnetta aggrappata al suo Padrone che lo seguiva fedelmente
ovunque lui l’avrebbe condotta.
Arrivati in Hotel sentivo
la sua eccitazione, la suo voglia di possedermi.
Non mi ha dato neanche il tempo di sistemare i documenti ché già me lo avevo perso
in ascensore. ”Vieni qui Cara…non vedo l’ora di stare in camera”
Mi fece togliere la camicetta, indossavo i jeans, le zeppe e il collare.
Si sfilò la cinghia…e sentivo i primi colpi sulla mia schiena nuda e suoi
glutei.
Il marchio di mio Padrone pulsava sulla mia pelle, era quello che bramavo da
tempo.
Non
c'è attesa nell'appartenenza che non valga la pena
di essere vissuta.

“Sei la mia schiava nera” “Si Padrone Massimo, sono Sua”
I suoi segni che arrivano al cuore vivo, tracce imparagonabile del suo essere,
del suo passaggio.
Ogni suo colpo faceva crescere la mia eccitazione, dolce dolore che si muta in
sublime piacere.
Senti la sua mano stringere il mio sesso bagnato e pulsante” Abbaia per me
cagna” bau…bau…il mio respiro era sempre più veloce e profondo e sempre più
intensamente strusciavo la mia figa contro la sua mano come una cagna il calore.
Sentivo l’orgasmo
che stava per esplodermi dentro.
“Sei venuta cagna?” “Si Padrone Massimo” E nuovamente mi colpi con la cinghia.
“Lo sai che mi devi chiedere il permesso schiava” “Si Padrone, è che non lo
potuto trattenere, mi Perdoni Padrone” Lui sorrise.
“Mi posso fare la doccia Padrone?” “Si, ma sbrigati e lasciati le zeppe e il
collare addosso” “Ma cosi si rovinano le scarpe Padrone” “Va bene cagna, ma
lasciati il collare” “Grazie Padrone, starò attenda a non bagnarlo”
In bagno, mentre mi sfilavo i jeans mi guardavo i segni allo specchio….
”Che belli, Grazie Padrone” Lui si affaccio alla porta…”Si, sono belli, sei
felice schiava?” “Si, tanto Padrone Massimo”
La mia pelle come un quadro da dipingere con i
colori accesi nei toni del rosso…vestita dal mio abito più bello, quello della
mia appartenenza.
L’acqua della doccia era tiepida, ma cosi almeno ho eliminato il resto del sale
che mi sentivo ancora addosso. Mi asciugai e passai l’olio velocemente.
Nuda e con il collare ancora addosso ritornai in camera.
Mio Padrone stava seduto sul letto.
“Mettiti a quattro zampe schiava e leccami i stivali”
Grazie Padrone Massimo….mi piace tanto adorare in questo modo mio Padrone, lo
facevo con tutta la mia devozione e ogni volta che passavo la mia lingua sul
cuoio nero, lui mi colpiva con la cinghia e io sussurravo “Grazie Padrone
Massimo”
“Sollevati e abbracciami forte”
Ancora in ginocchio premevo il mio corpo nudo forte
contro il suo e ogni volta che mi colpiva con la cinghia mi stringevo sempre
più forte a lui.
Stavo andando nuovamente in delirio…
Mi prese per il collare e sollevo la mia testa, dolcemente prese il mio viso
tra le sue mani…il suo viso vicino al mio ”Hai appetito piccola?” “No Padrone,
ho fame di Lei Padrone Massimo” Lui sorrise “Sei dolcissima…dai vestiti che
andiamo a cena”
Mi rimisi i
jeans e la camicetta bianca aperta senza intimo e indossavo ancora il collare e
il giubbotto nero aperto.
Mi stavo rimettendo i sandali….mi abbraccio…”Se voi ti poi cambiare le scarpe
piccola” mi sussurrò nel orecchio “non voglio che ti senti al disaggio”
“Grazie Padrone Massimo, ma vicino a Lei non temo nulla” e mi strinse ancora
più forte a se.
Sotto braccio andammo a piedi in direzione Aquario.
Con la fretta e senza occhiali non ero riuscita a chiudere bene i sandali e ben
presto si slacciarono…alzai la gamba per chiuderli nuovamente, ma senza
occhiali non azzeccavo il buco. Lui mi venne da dietro e mi accarezzava il culo
“Belli questi jeans” e io sorridevo. Faceva freddo quella notte, ma l’abbraccio
di mio Padrone mi scaldavano. La schiena e i glutei poi erano tutto un bollore,
i segni della sua passione mi riscaldavano come se avessi una stufa
incorporata.
Per strada tenevo lo sguardo basso, la gente mi fissava e sentivo soprattutto i
loro sguardi sul mio seno nudo coperto malapena della seta bianca.
Nel ascensore panoramico stava dietro di me e sentivo le sue caldi mani
accarezzare il mio corpo…peccato che il tragitto era breve. “Sei la mia dolce
schiava” “Si Padrone Massimo, sono Sua”
Al ristorante mi fece sedere e andò ad ordinare la nostra cena…mi trattava come
una principessa….non mi diete neanche il permesso di potergli versare l’acqua.
”Ma no piccola, questo è compito mio cara”
Al mio posto mancava il tovagliolo, lui si alzo e prese uno del tavolo accanto ”Grazie
Padrone per aver rubato un tovagliolo per me” Dopo un pò si è accorto che uno
dei due Signori che stavano seduti vicino a noi, era un suo conoscente. Si salutarono
e scambiavano due parole di cortesia.
Dopo si è nuovamente dedicato a me.
Quando abbiamo lasciato il tavolo per prendere il caffè gli ho chiesto se l’avevo
messo in disaggio…”Ma No piccola, anzi…” Lo preso come un complimento ”Grazie
Padrone”
Tornammo in Hotel col autobus, mi fece sedere…e lui in piedi davanti a me…mi
sentivo protetta dal mio dolce Padrone.
Arrivati in Hotel come al solito non potevo
trovare la chiave della camera. Le borse delle donne J Mio Padrone si stava innervosendo,
andava su e giù come un puma in gabbia…”Lai trovata???” No Padrone” Tolsi tutto
dalla borsa…eccola era finita in fondo….”Dai, sbrigati” Appena arrivati in
camera si tolse la cinghia e mi colpi forte i glutei….conta cagna…1…2…3…4….”Questi
sono perché mi hai fatto attendere per trovare la chiave” Grazie Padrone….arrivati
a 50 colpi mi fece spogliare e mettere sul letto e continuava a colpirmi con la
cinghia….dopo un po sentivo che si tolse i pantaloni e sentivo il suo corpo
eccitato su di me a montarmi come una cagna.

“Chi sei tu ?”
“Sono la Sua schiava nera Tara Padrone”
Avevo bene in mente questo nostro gioco che facevamo anche per telefono.
“E dove ti ho presa?” “Al mercato delle schiave Padrone”
Ad ogni mia risposta sentivo mio Padrone eccitarsi sempre di più e questo mi
mandava in estasi. “E cosa ti ho detto “ “Mi ha presa per i capelli e mi ha
detto vieni con me schiava, sei mia adesso….Si Padrone” “Cosa farei per me
schiava?”
“Il giorno lavoro nei campi e la notte sto a Suo servizio Padrone, in ginocchio
dinanzi a Lei Padrone…a leccare i suoi stivali e succhiare il Suo cazzo Padrone…”
A questo punto sento il suo caldo sperma inondare la mia schiena….Grazie
Padrone per la Sua benedizione…ero felice, beata e soddisfatta….avevo incontrato
finalmente mio Padrone…L’attesa e i sacrifici che ho dovuto fare sono valsi la
pena…Grazie mio adorato Padrone Massimo….byStella 14.01.2013